La pratica

Praticate e tutto diverrà più semplice.

L’Ashtanga Yoga secondo il metodo di Sri K. Pattabhi Jois è un sistema basato sul “Vinyasa”, ordine preciso di movimenti sincronizzati con il respiro.

Si eseguono una serie di posture:

  • la Prima serie (yoga chikitsa) purifica e allinea il corpo, l’Intermedia (nadi sodhana) lavora più in profondità purificando e rafforzando il sistema nervoso e le “nadi” o canali energetici
  • le serie Avanzate a, b, c, d (stira bhagah samapta) integrano forza e flessibilità e richiedono umiltà ed anni di pratica. (Lino Miele, ashtanga yoga 2, 3).

Si dice che dove non c’è sforzo non c’è beneficio, questa è la nostra pratica: 

La classe inizia con un mantra recitato insieme per invitare la mente a fermarsi sul momento presente e sulla pratica, quest’ultima, caratterizzata nella fase iniziale dai Saluti al Sole A e S = Suryanamaskara A e Suryanamaskara B, volti a scaldare il corpo e a concentrare sempre più l’attenzione dello yogin sul respiro, parte fondamentale per l’esecuzione di ogni asana.

Nella lezione guidata, il maestro guida il praticante in ogni postura ed in ogni fase del respiro, di modo chè l’allievo si abitua ad allineare il corpo e la mente nelle varie asana, rispettando il respiro e il movimento che le unisce.

Dopo un primo periodo guidato, durante il quale lo studente memorizza la sequenza delle asana, viene introdotto alla pratica chiamata Mysore Style, nella quale il praticante esegue individualmente la sequenza al ritmo del proprio respiro.

Nei momenti più difficili il maestro interviene fisicamente sullo yogin aiutandolo a superare, per quanto possibile, i propri limiti. Quando scatta la tensione, quando lo studente è colto dalla paura, un blocco che prima di essere fisico e mentale, il maestro “magicamente” lo guida a superarla e a scioglierla invitandolo ad un uso calmo e controllato del respiro.

Più che allenarsi il gruppo pratica insieme, dove la parola “insieme” assume il suo significato più bello: uniti nella pratica, nello sforzo e nell’energia.

Tutto è svolto in armonia grazie anche alla presenza del maestro; non esiste competizione, chi è più esperto diventa per gli altri, un esempio di quello che si può ottenere.

L’importante non è eseguire posizioni impossibili o estreme, ma progredire poco per volta allo scopo di avvicinarsi sempre più alla perfezione.

Dopo l’esecuzione delle asana, la pratica si conclude con il mantra finale e il rilassamento dove il corpo e la mente si abbandonano completamente.

Tutti possono praticarlo, ognuno con i propri limiti e i suoi tempi.

L’Ashtanga Vinyasa Yoga si pratica a piedi nudi con pantalone e maglietta aderenti ed il tappetino anti-scivolo personale. 

La forza, il vigore e il sudore sono aspetti peculiari di questo tipo di Yoga tradizionale.

Questa pratica impegnativa richiede grande sforzo e concentrazione per donare alla mente pace e serenità.

L’ordine delle asana deve essere rispettato. Ogni postura è propedeutica all’altra. Una volta appreso il metodo di pratica dell’Ashtanga, riusciremo anche ad allungare il respiro e renderlo più calmo con una mente più serena. E’ importante non saltare le posture e passare alla successiva. Il lavoro che richiede la pratica è quello di lavorare su ogni postura in modo da renderla semplice e libera come un vestito che indossiamo. Quando il corpo sarà pronto e avremo una mente libera e calma, così la postura arriverà. Pratica senza volere.